SANTI, TESTIMONI  E  PREGHIERE

Martedì 16 luglio 2024



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San Francesco Saverio

(Scheda 12/153, singola - Anno 2020)

STORIE 3 dicembre - san Francesco Saverio

SAN FRANCESCO SAVERIO
l’Apostolo delle Indie

Oggi ricorre la memoria liturgica di san Francesco Saverio, sacerdote gesuita, uno dei grandi testimoni della fede che seppero portare il Vangelo agli estremi confini del mondo, dove il messaggio di Gesù non era ancora giunto.

Francesco nacque in una nobile famiglia della Navarra, a Xavier, nel Nord della Spagna, il 7 aprile 1506. Era ancora bambino quando suo padre venne condannato alla confisca di tutti i beni per aver combattuto a fianco del re di Navarra che aveva perduto la guerra contro la Castiglia. Per sfuggire alla miseria, a 15 anni Francesco si rifugiò in Francia, dove studiò teologia alla Sorbona e conobbe e divenne amico di due grandi personaggi destinati a diventare santi: Ignazio di Loyola, di molti anni più grande, basco come lui, e Pietro Favre, della Savoia, suo coetaneo. Con loro fece i primi voti da cui sarebbe nata la Compagnia di Gesù. I voti erano: povertà evangelica, castità, obbedienza e pellegrinaggio in Terrasanta per convertire i turchi. Se non fossero riusciti in quest’ultima impresa, sarebbero andati a Roma per mettersi a disposizione del Papa. Così fecero. A Roma Francesco Saverio fu ordinato sacerdote nel 1537. Qui i nuovi Gesuiti aggiunsero il loro voto distintivo: l’obbedienza al Papa.

In missione

Nel 1541, per ordine di papa Paolo III, Francesco partì per l’Oriente; si recò in India, e successivamente a Taiwan, in Malaysia e giunse fino al Giappone. Là capì l’importanza della conversione della Cina, dove si diresse, ma durante il viaggio si ammalò di polmonite e morì in solitudine nell’isola di Sancian, nel Mar Cinese meridionale, il 3 dicembre 1552.

Santo

Ma la fama dei miracoli avvenuti per sua intercessione si sparse nel mondo. Il suo corpo fu portato a Goa, sulla costa occidentale dell’India, dove si trova nella chiesa del Bom Jesus. Fu canonizzato da papa Gregorio XV nel 1622 e proclamato celeste protettore di tutte le missioni cattoliche.

Il suo zelo non conobbe confini. Tra gli impegni principali del suo apostolato vi fu, durante tutta la vita, la cura dei malati. Un altro fu l’assistenza ai carcerati; a Goa diede inizio al suo metodo di apostolato con i bambini e i giovani cantando le lezioni della dottrina adoperando solo le parole che i suoi uditori potevano comprendere.

Alla sua figura si richiamano la congregazione laicale dei Fratelli di San Francesco Saverio (Fratelli Saveriani) e la Famiglia delle Missionarie di Maria, ramo femminile dell’Istituto Saveriano, fondata da P. Giacomo Spagnolo, le cui suore operano in tutto il mondo, inserite nella vita dei popoli a cui sono inviate, al servizio dell’annuncio del Vangelo. Sono presenti anche a Ceggia, dove svolgono una preziosa azione in favore degli anziani e dell’animazione missionaria e vocazionale.

Oggi il nostro ricordo commosso e la preghiera riconoscente per la testimonianza di fede in terra di missione vanno alle tre suore saveriane martiri Lucia, Olga e Bernardetta, brutalmente uccise in Burundi il 7 settembre 2014.


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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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