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Santa Chiara d'Assisi

(Scheda 128/153, composta da 2 sottoschede - Anno 2021)

STORIE 11 agosto - Santa Chiara d'Assisi

SANTA CHIARA D'ASSISI
La giovane nobile che scelse la povertà

La Santa che si festeggia oggi, 11 agosto, è una santa singolare, a cominciare dal nome.

Si racconta infatti che la madre, durante la gravidanza, entrata in chiesa per pregare per la buona riuscita del parto, abbia udito una voce suggerirle il nome da dare alla creatura: Chiara, perché quella bambina sarebbe stata una luce tale da "illuminare la luce stessa".

LA VITA. Nata il 16 luglio 1194 nella famiglia dei conti Offreducci degli Scifi di Assisi, Chiara a dodici anni fu colpita dal gesto di Francesco che si era spogliato di tutte le vesti per restituirle al padre. Conquistata da quel fatto, sette anni dopo fuggì di casa e si recò alla Porziuncola, Francesco le tagliò i capelli e le fece indossare il saio francescano. Si ritirò nel monastero benedettino di san Paolo a Bastia Umbra, dove il padre tentò invano, anche con la forza, di riportarla a casa. Ma Chiara aveva tutta l'intenzione di mettere al centro della sua vita religiosa la regola della povertà assoluta. Si rifugiò poi nella chiesa di san Damiano. Qui la sua luce attirò altre donne, tra cui la sorella e più tardi la madre; molto presto furono una cinquantina e il piccolo monastero di San Damiano, restaurato da Francesco, divenne la loro casa. Era nata una nuova forma di vita comunitaria, quella delle Sorelle Povere, poi chiamate Clarisse. Riuscì con la sua forza e la sua determinazione, a dispetto degli ostacoli posti dalle autorità ecclesiastiche, a far approvare la sua Regola sulla clausura che prevedeva, oltre alla assoluta povertà, anche il lavoro manuale e il contatto con l'esterno. Chiara fu la prima donna a scrivere una Regola, che fu approvata da papa Gregorio IX con il "privilegio della povertà" e suggellata dalla bolla di Innocenzo IV il 9 agosto 1253, due giorni prima della morte.

Ma molto presto Chiara si ammalò e trascorse i suoi ultimi trent'anni da inferma. Malgrado ciò, continuò ad essere per le consorelle una guida ed un esempio di vita vissuta nella povertà evangelica e nell'amore di Dio.

IL CULTO. Si spense a San Damiano l'11 agosto 1253 celebrando il dono della vita e il suo Autore con queste parole: «Va’ sicura, in pace, anima mia benedetta, perché hai buona scorta nel tuo viaggio! Infatti Colui che ti ha creata, ti ha resa santa e, sempre guardandoti come una madre il suo figlio piccolino, ti ha amata con tenero amore. E tu, Signore, sii benedetto perché mi hai creata». A soli due anni dalla morte papa Alessandro IV la proclamò santa. È sepolta ad Assisi nella bellissima basilica a lei dedicata.

I MIRACOLI. Chiara si distinse per la sua adorazione instancabile dell'Eucarestia. Per due volte Assisi venne minacciata dall'esercito dell'imperatore Federico II che contava, tra i suoi soldati, anche dei saraceni. Chiara - a quel tempo già molto malata - fu portata alle mura della città con in mano la pisside contenente il Santissimo Sacramento: i suoi biografi raccontano che a quella vista l'esercito nemico si dette alla fuga.

Santa Chiara è patrona della televisione. Narra la tradizione che, non potendo Chiara assistere alla messa di Natale servita da Francesco perché costretta a letto dalla sua infermità, le apparve la visione della messa e un angelo le portò l'Ostia consacrata, consentendole così di ricevere l'Eucarestia.


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Sottoscheda 2: Santa Chiara d'Assisi - Preghiera




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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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