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STORIE | 3 settembre - San Gregorio Magno papa |
Papa Gregorio Magno, la cui memoria ricorre oggi 3 settembre, è uno dei più grandi Padri nella storia della Chiesa e uno dei quattro grandi Dottori della Chiesa occidentale. Con Leone I è l'unico nella serie dei pontefici riconosciuto con il titolo di Magno.
LA BIOGRAFIA. Nato a Roma verso il 540 in una ricca famiglia dell'aristocrazia senatoriale, ebbe genitori santi: Gordiano e Silvia, che furono i suoi primi esempi di fede cristiana.
Gregorio, sotto la guida del padre, entrò presto nella carriera amministrativa e nel 572 divenne prefetto di Roma, acquisendo così la più alta carica civile della città. Alla morte del padre, sua madre si ritirò in un monastero e lui stesso, devoto ammiratore di san Benedetto, impegnò i suoi beni per la costruzione di monasteri e fece professione monastica nella casa paterna sul Celio, che fu anch'essa trasformata in monastero. Ma non vi rimase a lungo, perché papa Pelagio II nel 578 lo mandò come suo rappresentante alla corte di Costantinopoli per chiedere aiuti contro i Longobardi, e là rimase sei anni; più tardi il papa lo volle accanto a sé come suo consigliere.
ACCLAMATO PAPA. L'epoca era uno dei periodi più difficili della storia italiana: alle violenze perpetrate dai Longobardi, si aggiunse nell'inverno 589-590 una stagione climatica particolarmente inclemente: si susseguirono inondazioni che causarono una quantità di vittime a cui seguì un'epidemia di peste, durante la quale morì anche papa Pelagio II. Come suo successore, per la sua fama di uomo santo, il 3 settembre 590 Gregorio fu acclamato papa all'unanimità. La peste nel frattempo non accennava a finire e Gregorio organizzò una solenne processione penitenziale per tre giorni alla basilica di Santa Maria Maggiore. Secondo la tradizione, mentre attraversava alla testa della processione il ponte che conduceva al Vaticano, gli apparve l'Arcangelo Michele che rinfoderava la spada, segno che fu interpretato come la fine imminente dell'epidemia. Il ponte da allora prese il nome di Ponte Sant'Angelo.
L'OPERA. Nonostante fosse di fisico minuto e di salute malferma, aveva una capacità straordinaria di affrontare questioni ecclesiastiche ma anche civili, una visione estremamente lucida della realtà e si dedicò a sollevare il popolo dalla miseria, governò la Chiesa con energia, intraprese il riordino dell'istituzione monastica; introdusse nuovi regolamenti riguardo all'organizzazione della Chiesa; tratteggiò la figura del vescovo ideale, che deve essere maestro e guida del suo gregge. Molte istituzioni civili erano andate scomparendo; la Chiesa di papa Gregorio ne prendeva il posto. Con le sue singolari capacità di negoziazione riuscì infine a ottenere la pace con i Longobardi, grazie anche ai buoni rapporti con la regina Teodolinda che era cattolica.
Fu un appassionato lettore della Bibbia e ci ha lasciato molte omelie sui Vangeli: per il Papa il filo conduttore è l'orizzonte escatologico dell'attesa del compimento di tutte le cose in Cristo. Da qui scaturiscono i suoi incessanti richiami all'umiltà, specialmente ai Vescovi, che dell'umiltà devono fare la propria regola di vita.
IL CANTO GREGORIANO. A papa Gregorio Magno la tradizione attribuisce la compilazione di canti in latino per la messa, raccolti in un Antifonario, senza accompagnamento strumentale e riconosciuti dalla Chiesa come "canto proprio della liturgia romana".
Si spense il 12 marzo 604 dopo molti anni di sofferenza e fu sepolto nella Basilica di San Pietro.
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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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