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San Giuseppe da Copertino

(Scheda 139/153, composta da 2 sottoschede - Anno 2021)

STORIE 18 settembre - San Giuseppe da Copertino

SAN GIUSEPPE DA COPERTINO
Il frate che volava, patrono degli studenti

Nato in una famiglia poverissima, nessuno avrebbe previsto che il santo che la Chiesa ricorda oggi, 18 settembre, avrebbe vissuto una vicenda umana davvero singolare.

LA VITA. Giuseppe Maria Desa vide la luce in una stalla il 17 giugno 1603, sesto figlio di un maestro nella fabbricazione dei carri, finito in miseria per aver fatto un favore ad un amico. Perduta la casa ed il lavoro, suo padre dovette adattarsi a vivere con la famiglia in una stalla del paese, dove necque, appunto, Giuseppe. Rimasto orfano di padre, Giuseppe, unico figlio maschio della famiglia, incapace di imparare un mestiere, sempre distratto, avrebbe dovuto lavorare senza paga per il creditore del padre defunto per saldare il debito; gli si prospettava una vita di schiavitù, e l'unica via d'uscita sembrava quella di farsi sacerdote o frate, vita che peraltro egli desiderava tanto.

Sacerdote non era possibile, perché era privo di istruzione; anche per diventare frate avrebbe dovuto frequentare la scuola, ma a dieci anni si ammalò gravemente e dovette lasciare gli studi che aveva intrapreso. Riacquistò la salute dopo cinque anni, grazie alle cure di un eremita, ma egli attribuì in particolare all'intercessione della Madonna delle Grazie la propria guarigione.

A quasi diciassette anni cominciò le sue peregrinazioni per essere accettato in un convento, ma dovunque si recasse, veniva cacciato per la sua inettitudine e per la sua propensione a combinare disastri. I frati sostenevano infatti che non era adatto né per la vita spirituale né per i lavori manuali. Ma finalmente, i Frati Minori Conventuali presero a cuore il suo caso, lo ammisero nella comunità e lo adibirono ai lavori pesanti. Giuseppe desiderava farsi sacerdote, ma sapeva a malapena leggere e scrivere. Eppure si mise d'impegno, e dopo tre anni riuscì a superare gli esami in modo sorprendente e nel 1628 fu ordinato sacerdote.

Si definiva "fratel Asino" e "il frate più ignorante dell'"Ordine Francescano", perché non era capace di svolgere un ragionamento coerente, ma quando trattava di teologia, parlava e rispondeva in modo semplice ed efficace, dava consigli con sapienza ed era molto ricercato dentro e fuori dall'Ordine.

I MIRACOLI. Il fatto più strepitoso che accrebbe la sua fama di santo in tutta Europa fu la conversione al cattolicesimo del protestante Giovanni Federico principe di Brunswick. Frate Giuseppe aveva frequenti estasi, durante le quali si elevava da terra, specialmente quando si pronunciavano i nomi di Gesù o di Maria, e ciò accadeva davanti a tanta gente stupefatta che accorreva per vederlo. I suoi superiori lo sballottarono da un convento all'altro per sottrarlo alla curiosità popolare; fu anche accusato presso il Sant'Uffizio di abusare della credulità popolare, ma poi fu assolto. Dopo tanto peregrinare, papa Alessandro VIII nel 1656 lo destinò ad Osimo, nelle Marche, dove rimase fino alla morte, continuando a compiere prodigi e a sollevarsi da terra. Morì il 18 settembre 1663 a 60 anni e fu sepolto nella chiesa di Osimo. Fu proclamato beato nel 1753 da papa Benedetto XIV e santo da papa Clemente XIII il 16 luglio 1767.

IL CULTO. San Giuseppe da Copertino è venerato nella chiesa di Osimo a lui dedicata ed è patrono degli aviatori, di chi viaggia in aereo e degli studenti.


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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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