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Martedì 16 luglio 2024



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San Matteo Apostolo

(Scheda 140/153, composta da 2 sottoschede - Anno 2021)

STORIE 21 settembre - San Matteo Apostolo

SAN MATTEO APOSTOLO
L'esattore delle tasse conquistato da Gesù

Matteo, l'esattore delle tasse, il pubblicano disprezzato dalla società perché ritenuto vicino agli oppressori romani, un bel giorno, chiamato da Gesù, lo seguì e da allora rimase sempre con lui.

NOTIZIE BIOGRAFICHE

Le notizie sulla vita di Matteo sono assai scarse. Gli evangelisti Luca e Marco lo chiamano anche Levi, che potrebbe essere il suo secondo nome, o forse lo cambiò in Matteo dopo la chiamata di Gesù. Sappiamo che era originario di Cafarnao e che di mestiere era pubblicano, esattore delle tasse per conto dei Romani. Dopo essere stato chiamato da Gesù, tenne un grande banchetto a cui invitò, oltre a Gesù, anche molti pubblicani e peccatori come lui. L'evento suscitò lo sconcerto e la critica dei farisei, ai quali Gesù proclamò solennemente la sua missione: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». (Mt 9, 12-13)

Annoverato fra i dodici apostoli, seguì costantemente il Maestro nelle sue peregrinazioni. Gli Atti degli Apostoli ce lo presentano nel gruppo di coloro che costituiscono la prima timorosa comunità cristiana sopravvissuta alla morte di Gesù, quella comunità che nel giorno di Pentecoste ricevette il Dono dello Spirito Santo; era presente all'elezione di Mattia in luogo di Giuda Iscariota ed era in piadi con gli altri undici quando Pietro nel giorno della Pentecoste parlò alla folla annunciando che Gesù è "Signore e Cristo". Ci sono ignote le sue vicende successive, ma di certo trascorse il resto della vita nell'annuncio del Vangelo. Secondo la tradizione si recò in Africa e portò il Vangelo in Etiopia, dove sarebbe stato trucidato da un gruppo di feroci pagani sull'altare mentre celebrava la messa.

EVANGELISTA

La costante tradizione considera Matteo come il primo evangelista, anche se il suo Vangelo non sarebbe il primo in ordine cronologico. I primi riferimenti risalgono al 95 d.C., anche se solo dalla metà del II secolo si cominciò a parlare di un "Vangelo secondo Matteo". Egli lo scrisse originariamente in aramaico, rivolto principalmente alla comunità giudeo-cristiana, avendo come intento primario di mostrare che Gesù è il Messia e realizza le profezie delle Scritture.

La raffigurazione simbolica lo associa al simbolo del Libro (il Vangelo) e dell'Angelo in forma umana, forse perché il suo scritto inizia con la genealogia di Gesù e mette in risalto l'umanità del Figlio di Dio.

IL CULTO

Le reliquie sarebbero giunte a Velia, in Lucania, intorno al V secolo; in epoca longobarda (X secolo) furono portate a Salerno, dove sono ancora oggi venerate nella cripta della cattedrale.

San Matteo, il cui nome significa "uomo di Dio", è patrono dei banchieri, contabili, commercialisti, doganieri e della Guardia di Finanza.


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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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