SANTI, TESTIMONI E PREGHIERE |
STORIE | 20 gennaio - san Sebastiano |
Oggi si commemora la figura di san Sebastiano, un martire della Chiesa delle origini, venerato come santo fin dal tempo della sua morte, come testimonia il più antico calendario dei santi della Chiesa di Roma (la Depositio martyrum, del 354), da cui si ricava che fu martirizzato il 20 gennaio probabilmente dell’anno 303 o 304.
Le notizie su Sebastiano sono davvero scarse, e fatti leggendari si sono sovrapposti alle notizie storiche, tra le quali troviamo una citazione di sant’Ambrogio nel “Commento al Salmo 118”.
Biografia e agiografia
Sebastiano nacque, secondo la Passio Sancti Sebastiani, scritta nel secolo V, a Milano nel 256 da genitori cristiani oriundi di Narbona (nella Francia sud-occidentale). Abbracciò la carriera militare e, recatosi a Roma, divenne un alto ufficiale, con la carica di tribuno al diretto servizio dell’imperatore Diocleziano (imperatore dal 284 al 305) dal quale era tenuto in grande considerazione. Grazie alla sua posizione privilegiata, poteva soccorrere e confortare i cristiani incarcerati e dare sepoltura ai martiri. Riuscì anche a convertire militari e nobili della corte. Narra ancora la Passio che mentre stava incoraggiando a perseverare nella fede due giovani cristiani condannati a morte, il suo viso fu irradiato da una luce miracolosa e guarì una donna che era muta da anni. Denunciato come cristiano, l’imperatore lo accusò di tradimento e lo fece condannare a morte trafitto dalle frecce. Credendolo morto, i soldati abbandonarono il corpo in pasto delle bestie selvatiche, ma Irene, una santa donna venuta per dargli sepoltura, lo trovò vivo e lo curò. Sebastiano, prodigiosamente guarito, si recò nuovamente al cospetto di Diocleziano, per invitarlo a desistere dalle persecuzioni contro i cristiani. Diocleziano, sorpreso e infuriato, ordinò che fosse flagellato a morte e che il suo corpo fosse gettato nella Cloaca maxima affinché i cristiani non potessero recuperarlo. Ma la notte stessa egli apparve in sogno alla matrona Lucina indicandole il luogo dove si trovava e le chiese di seppellirlo accanto alle tombe degli apostoli.
Il culto. Dalla Depositio Martyrum sappiamo che il 20 gennaio fu inumato nelle catacombe lungo la Via Appia, sulle quali, nella prima metà del IV secolo, fu eretta la Basilica Apostolorum. Successivamente, nell’826, le reliquie del santo furono suddivise e spostate in luoghi diversi. Ora il capo si trova nella basilica dei Santi Quattro Coronati, sul Celio, e il resto del corpo, riunito, dal XVII secolo è ritornato nella basilica a lui dedicata, ricostruita in luogo della Basilica Apostolorum.
Narra la Legenda Aurea che al tempo dei Longobardi una terribile peste colpì ferocemente le città di Roma e di Pavia, e fu rivelato che il morbo sarebbe cessato se fosse stato eretto un altare a san Sebastiano, nella chiesa di San Pietro in Vincoli a Pavia. Non appena l’altare fu eretto e consacrato, il morbo scomparve.
Per le sue piaghe san Sebastiano è invocato contro la peste e le epidemie.
Egli è il patrono delle Confraternite di Misericordia per la sua sollecitudine nei confronti dei sofferenti; è anche patrono degli Agenti di Polizia Locale, secondo il Breve apostolico di papa Pio XII del 3 maggio 1957.
Nota: Il quadro qui riprodotto si trova nella parrocchiale di Gainiga, donato alcuni anni fa da una famiglia del luogo che ha voluto restare anonima.
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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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