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San Vincenzo Levita e Martire

(Scheda 34/153, singola - Anno 2021)

STORIE 22 gennaio - San Vincenzo levita e martire

SAN VINCENZO DIACONO E MARTIRE

Nel sepolcreto della chiesa parrocchiale di Fossà è custodita la reliquia di san Vincenzo levita (= diacono) e martire di Valenza, in Spagna (è conosciuto anche come san Vincenzo di Saragozza). Lo certifica il decreto vescovile di consacrazione della chiesa rilasciato in data 26 agosto 1961.

San Vincenzo, il santo spagnolo di cui ricorre oggi la memoria, è uno degli innumerevoli martiri cristiani dei primi secoli, che testimoniarono il Vangelo con la vita durante le persecuzioni di Diocleziano.

Dal Martirologio Romano: San Vincenzo, diacono di Saragozza e martire, che dopo aver patito nella persecuzione dell’imperatore Diocleziano il carcere, la fame, il cavalletto e le lame incandescenti, a Valencia in Spagna volò invitto in cielo al premio per il suo martirio.

Vincenzo, che fu vittima della persecuzione di Diocleziano probabilmente nel 303, nacque ad Huesca in Spagna, alle propaggini dei Pirenei, da una illustre famiglia. Destinato allo studio delle lettere, fu affidato al vescovo di Saragozza Valerio che provvide alla sua formazione spirituale. Tanto il giovane Vincenzo era preparato nella scienza, generoso e coraggioso, che il Vescovo lo nominò arcidiacono e suo primo collaboratore, affidandogli l’amministrazione dei beni della Chiesa e lo incaricò della predicazione del Vangelo. Il santo Diacono utilizzò i beni per l’assistenza alle vedove, agli orfani e ai poveri.

Durante la persecuzione di Diocleziano venne condotto a Valencia e al cospetto della folla il governatore Daciano lo fece fustigare e torturare con molteplici supplizi, e infine fu gettato in carcere in una cella cosparsa di cocci taglienti, ma la testimonianza di Vincenzo continuò ad essere ferma, tanto che lo si sentiva cantare nella cella le lodi al Signore. Alla vista della sua forza nella fede alcuni carcerieri si convertirono. Quando il 22 gennaio del 304 Vincenzo morì, Daciano provò in molti modi a sbarazzarsi del corpo: dapprima tentò di lasciarlo in pasto alle bestie selvatiche, ma fu difeso da un corvo; poi lo gettò in un fiume legato a un macigno, ma il corpo tornò prodigiosamente a riva dove i cristiani lo raccolsero per dargli finalmente sepoltura.

Il culto. Nei primi secoli Vincenzo era il più celebre dei martiri della Spagna e la venerazione era tanto diffusa che la sua Passio veniva letta in chiesa prima dell’omelia. Sant’Agostino (354 - 430) ogni anno, il 22 gennaio, pronunciava un discorso in onore di san Vincenzo. In un passaggio dell’omelia dell’anno 412 sottolinea che la forza del martire viene da Cristo: «Nella passione di cui oggi ci è stata data lettura … è posto in evidenza un giudice brutale, un carnefice sanguinario, un martire invitto. … la debolezza, pur tormentata dai supplizi, non cedeva: si riconosca che Dio era all’opera. Infatti, come avrebbe potuto resistere a tormenti così gravi la polvere corruttibile se Cristo non fosse stato presente in essa? »

Nota: San Vincenzo martire è protettore degli orfani, delle vedove e dei poveri. Il suo nome è simbolo e augurio di vittoria, è il vincente, colui che vince il male. Dal secolo XIV è patrono di Vicenza.


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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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