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San Tommaso d'Aquino

(Scheda 36/153, composta da 2 sottoschede - Anno 2021)

STORIE 28 gennaio - San Tommaso d’Aquino

SAN TOMMASO D’AQUINO
Il “dottore angelico”

Filosofo, teologo, santo. San Tommaso d’Aquino, vissuto nel Medioevo, è uno dei più grandi pensatori e dei più grandi teologi di tutta la storia della Chiesa. Discepolo di sant’Alberto Magno (1193 - 1280), fu uomo dall’ingegno aperto e libero, fedele alla dottrina della Chiesa ed innovatore allo stesso tempo.

L’infanzia e la giovinezza. - Aquino è una cittadina laziale che si trova a metà strada tra Roma e Napoli. Quando vi nacque san Tommaso, nel 1224 o 1225, la città era al centro di una vasta contea il cui capo era suo padre, il potentissimo conte Landolfo, lontano parente dell’imperatore Federico II. Tommaso era l’ultimo di nove figli e a cinque anni venne offerto come oblato al vicino e celebre monastero benedettino di Montecassino, dove rimase dieci anni e si formò sugli scritti del maestro per eccellenza della contemplazione, papa san Gregorio Magno. Ancora giovinetto fu inviato a Napoli, dove studiò arti e filosofia presso lo studium generale fondato da Federico II. Fu qui che Tommaso conobbe i frati predicatori di san Domenico e prese la decisione rivoluzionaria di abbracciarne l’ordine - un ordine votato alla povertà, alla predicazione e all’insegnamento. Dopo un anno di segregazione in un castello di famiglia per la contrarietà del padre alla sua scelta, Tommaso riprese il suo cammino tra i frati Predicatori, prima per tre anni nel convento domenicano di Parigi, poi a Colonia, con sant’Alberto Magno, il “dottore universale”.

L’insegnamento. - Tornato a Parigi nel 1252 completò la sua preparazione e nel 1256 ricevette il titolo di maestro in Teologia. All’università di Parigi insegnò per tre anni, dove il primo grande impegno era quello di commentare la Sacra Scrittura. Di quel periodo ci ha lasciato dei commentari rimasti insuperati sui Vangeli e sulle Epistole di san Paolo. Fu richiamato in Italia dal papa Urbano IV, che gli affidò l’incarico di comporre opere per aiutare il clero nella comprensione della parola di Dio e di dotare i missionari di una adeguata preparazione ecumenica. Sempre su incarico del pontefice compose l’Ufficio del Corpus Domini. A lui, vero cantore dell’Eucarestia, dobbiamo la nuova versione del Pange lingua.

L’insegnamento teologico del dottore angelico è tutto animato dalla Parola di Dio, dall’ “ascolto diligente del Verbo divino”. Tommaso non si limita ad un insegnamento “alto”, ma è capace di parlare al popolo in modo chiaro, semplice, piacevole.

Spese gli ultimi anni di vita, tra il 1265 e il 1274, nella stesura della monumentale Summa theologiae, trattato fondamentale di teologia, basato sulle fonti religiose, come la Bibbia, i dogmi della Chiesa e sant’Agostino, ma anche sull’autorità del filosofo Aristotele, dal quale trae il metodo scientifico di indagine.

Da un lato, il dottore angelico è convinto che “ogni verità, da chiunque venga affermata, proviene dallo Spirito Santo”, essendo Dio l’ unica fonte della verità, sia essa naturale o rivelata. E Tommaso ha una grande stima dell’intelligenza e della ragione. Dall’altro lato, non temerà di dichiarare che “una vecchietta ora sa di più nel campo della fede, che non una volta tutti i filosofi”. Lo stesso Gesù Crocifisso aveva elogiato la sua opera dicendogli: «Hai scritto bene di me».

Nota: Dante ha espresso questa affermazione di Tommaso nei suoi mirabili versi «Luce intellettual piena d’amore; / amore di vero ben pien di letizia; / letizia che trascende ogni dolore». La chiave di tutta la Summa è proprio in questa intelligenza che è letizia, perché è la gioia di ogni essere dotato di intelligenza.

La morte. Il culto. - La morte lo colse il 7 marzo 1274 mentre si recava a Lione per il Concilio ecumenico. Tommaso, così aristocratico nel pensiero, e così popolare nella pietà, sarà canonizzato ad Avignone il 18 luglio 1323 e proclamato dottore della Chiesa il 15 aprile 1567. Il suo corpo fu traslato a Tolosa il 28 gennaio 1369 e in tale giorno la sua festa liturgica è stata spostata dopo il Concilio Vaticano II.

Veniva universalmente riconosciuta la sua umiltà, la sua angelica purezza, la sua obbedienza, la sua povertà, il suo spirito di semplicità, di infanzia nello spirito. Insomma, la teologia fattasi santità.


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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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