SANTI, TESTIMONI E PREGHIERE |
TEMPO DI QUARESIMA | Domenica 21 febbraio - I domenica di Quaresima |
Il Vangelo di Marco oggi ci presenta, con poche scarne parole, Gesù che, spinto dallo Spirito, si reca nel deserto e vi rimane per quaranta giorni, tentato da Satana. È il preludio all’inizio del ministero pubblico di nostro Signore.
Al centro della Quaresima di quest’anno è la riflessione sulla persona di Gesù e il suo l’insegnamento. Come dice san Paolo, la Quaresima è il momento favorevole per compiere “un cammino di vera conversione” così da “affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male”. Lo abbiamo letto nella colletta della Messa delle Ceneri.
Nel IV secolo la preparazione alla Pasqua era di tre settimane. L’allungamento da tre a sei settimane avvenne un po’ prima del 384. Il periodo della Quaresima (Quadragesima) era di carattere prevalentemente ascetico ed era legato alla preparazione al battesimo, che si celebrava solennemente nella Veglia Pasquale. Era preceduto da un periodo di digiuno a cui si attenevano i battezzandi, il ministro e quei membri della comunità che erano in grado di farlo. A quel tempo fu introdotta anche la pratica della riconciliazione dei penitenti, che dopo una preparazione di quaranta giorni che cominciavano di domenica, venivano assolti il Giovedì Santo. Più tardi l’inizio del digiuno per i penitenti fu anticipato al mercoledì e in questo giorno si cominciò ad imporre le ceneri. In quel momento essi entravano in un rigido ritiro spirituale fino al Giovedì Santo.
Il mosaico che si trova in san Marco a Venezia riprodotto qui sopra (v. scheda in formato PDF), ci presenta in stile bizantino su fondo oro, una narrazione ininterrotta fortemente simbolica delle tre tentazioni di Gesù. Gesù indossa una veste regale, con la tunica d’oro e il manto blu. Nella prima scena è seduto su una roccia a forma di trono. In mano ha il rotolo delle Scritture, in relazione alle risposte che egli dà al maligno: Sta scritto…. Di fronte sta Satana, rappresentato come un piccolo essere cornuto tutto nero; sul capo ha una corona, perché è il principe del male. Regge una cesta piena di pietre e lo sfida a trasformarle in pane, cercando di indurlo a usare i suoi poteri soprannaturali in modo inutile. Nella seconda scena Gesù è in piedi sul pinnacolo del Tempio, come ci racconta Matteo. Qui Gesù avrebbe potuto ostentare il suo potere e mostrare a tutti che era il Messia. Nella terza scena Gesù, dalla cima di un alto monte, lo scaccia e gli si accostano gli angeli per servirlo. Nell’angolo in basso Satana, denudato, è sconfitto e ridicolizzato, mentre precipita perdendo le corna e la corona.
Un racconto illustrato come questo, all’apparenza ingenuo, è una vera azione di catechesi. Attraverso i simboli ci mostra come il nocciolo di ogni tentazione è la rimozione di Dio dalla vita dell’uomo. E la missione di salvezza di Gesù non è un messianismo spettacolare, basato sul potere e sul prestigio: la via che deve seguire è quella della sofferenza e del sacrificio della vita.
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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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