SANTI, TESTIMONI E PREGHIERE |
TEMPO DI QUARESIMA | Domenica 28 febbraio - II domenica di Quaresima |
“In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli (Mc 9, 2).
Sei giorni prima, a Cesarea di Filippo, Gesù aveva posto ai suoi quella domanda che li aveva disorientati: “Ma voi, chi dite che io sia?” E solo Pietro aveva dato la risposta giusta: “Tu sei il Messia”, ma senza sapere che cosa significasse davvero. Pietro infatti si aspettava successi e trionfi, e non un Messia sconfitto, tanto da meritargli un “Via da me, Satana! Tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”.
Dopo i fatti di Cesarea di Filippo, Gesù si reca su un monte alto. La montagna è il luogo dove il cielo incontra la terra. Mosè aveva ricevuto le tavole della Legge sul monte Sinai; anche Elia vi era salito per rinvigorire la sua fede nel colloquio silenzioso col Signore. L’alto monte dove sale Gesù, un monte non nominato dagli evangelisti, è il luogo dove Dio viene a parlare al Figlio trasfigurato, è il nuovo Sinai. Lo splendore che avvolge il volto di Gesù, il candore luminoso delle vesti sono la prefigurazione della gloria di Gesù, quella gloria che egli aveva annunciato appena sei giorni prima: “il Figlio dell’uomo verrà con gli angeli santi nella gloria del Padre (Mc 8,38)” e ciò avviene sotto lo sguardo abbacinato dei tre testimoni.
Accanto a Gesù appaiono Mosè ed Elia. Essi rappresentano la Legge e i Profeti. Ambedue erano saliti al Sinai; con la loro apparizione su questo monte - il nuovo Sinai - annunciano la nuova alleanza.
Pietro propone di fare tre tende. La tenda è il segno della visita di Dio al suo popolo e Pietro vorrebbe che questa unione del cielo con la terra non finisse mai, ma, annota l’evangelista Marco, “non sapeva che cosa dire, perché erano stati presi dallo spavento”. I tre discepoli sono infatti impauriti di fronte ad un mistero che non possono comprendere.
E poi avviene un segno inequivocabile della presenza di Dio: una nube li avvolge nella sua ombra e ed è la stessa nube già ascoltata al fiume Giordano. Ai discepoli intimoriti Dio in persona si rivolge con il comando: “Ascoltatelo!”.
Questo è l’invito pressante rivolto a tutti: seguire Gesù sulla via che ha intrapreso, la via della croce. È una via cosparsa di dolore, ma che culminerà nella risurrezione.
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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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