SANTI, TESTIMONI E PREGHIERE |
TEMPO DI QUARESIMA | Venerdì 13 marzo 2021 - IV venerdì di Quaresima |
Oggi innalziamo questa supplica per la fine della pandemia ai piedi del Crocifisso che diede a san Pio da Pietrelcina (Pietrelcina, 25 maggio 1887 - San Giovanni Rotondo, 23 settembre 1968) il dono delle stigmate nel 1910.
«Mio Dio e mio tutto,
oggi, ai piedi della croce, mi riscopro bisognoso di te e di questo gesto estremo che tu hai compiuto per me.
Nella mia voce e nelle mie parole, raccolgo il grido di quanti si affidano a te in quest’ora di prova terribile: le nostre forze potrebbero venir meno, i nostri piedi rallentare il passo, il nostro cuore cadere nell’angoscia e nella desolazione. La paura potrebbe assalirci.
Ti prego, Signore, non ci abbandonare; non lasciare che questo accada. Guarda alla nostra debolezza e salvaci da questa tremenda pandemia. Infondici vigore e speranza. Tu puoi farlo! Tu sì che puoi farlo!
Nel tuo cuore trafitto nascondo quanti si stanno prendendo cura dell’umanità, perché tu li custodisca e li protegga nel tuo amore e nella tua sapienza.
Benedici e illumina i tanti medici, i ricercatori, gli infermieri e tutto il personale sanitario, esposti in prima linea per debellare questo male; assisti con la tua grazia i nostri governanti, caricati di così gravi responsabilità per il bene della collettività; sorreggi le forze dell’ordine pubblico e coloro che stanno facendo costante e corretta informazione: giornalisti, operatori delle radio e delle TV; sostieni tutti i volontari della Protezione Civile e quanti stanno continuando il loro lavoro perché nulla manchi per la nostra sopravvivenza.
Ancor di più, mio Dio, accogli e custodisci nelle tue piaghe, dove trovano rifugio, conforto e guarigione i tuoi prediletti, quanti sono stati contagiati e stanno affrontando il calvario della malattia, in particolare gli agonizzanti; accogli anche noi, che abbiamo bisogno
di sentirci guariti nell’anima e nel corpo.
Ma, soprattutto, accogli, nella tua misericordia infinita, chi non ce l’ha fatta e ha dovuto rinunciare persino all’ultimo abbraccio dei suoi cari.
Consola quanti, in questo momento, piangono la perdita di un caro congiunto e asciuga le loro lacrime.
Questo è il mio grido Signore. È il grido di chi sa di essere povero, di chi confida e spera in te.
Ascolta questa supplica!
Tu puoi, mio Dio e mio tutto!»
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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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