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Martedì 16 luglio 2024



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Santa Caterina da Siena

(Scheda 73/153, composta da 2 sottoschede - Anno 2021)

STORIE 29 aprile - Santa Caterina da Siena

SANTA CATERINA DA SIENA
Patrona d’Italia, compatrona d’Europa e Dottore della Chiesa

Oggi, 29 aprile, la Chiesa festeggia questa singolare Santa che si distinse per il fervore mistico davvero straordinario e per l’impegno eccezionale in campo politico, religioso, morale e sociale.

Caterina Benincasa, nata a Siena nel 1347 in una famiglia numerosissima (era la penultima di venticinque fratelli) non ricca, a sedici anni, spinta da una visione di san Domenico, entrò nel Terz’Ordine Domenicano, nel ramo femminile delle Mantellate. Rimanendo in famiglia, fece voto di verginità, dedicandosi alla preghiera, alla penitenza, all’aiuto dei poveri e degli ammalati, soprattutto di quelli più gravi e di quelli abbandonati.

Era analfabeta, ma si avvicinò alle letture sacre ottenendo dal Signore la grazia di imparare da sola a leggere e anche a scrivere.

La giovane analfabeta diviene consigliera di principi e di papi

Caterina non si mostrò mai intimorita al cospetto dei potenti. Le autorità ecclesiastiche in un primo momento rimasero sconcertate e infastidite dal fatto che una donna, per di più una popolana, si rivolgesse con un tono tanto fiero a personaggi di alto rango. Ma il Capitolo Generale dei Domenicani, interpellato, ne riconobbe l’ortodossia e la affidò alla direzione di un frate, Raimondo da Capua (1330-1399) che divenne il suo confessore personale, scrisse la sua biografia e ne divenne l’erede spirituale.

Caterina scrisse molte opere, che dettava con grandissima lucidità ai suoi seguaci. Tra esse spicca un ricco epistolario di quasi 400 lettere, dove affrontava problemi di vita religiosa, ma anche sociale e politica; inviò messaggi a tutte le personalità più importanti del suo tempo. Sono famose le lettere indirizzate al papa Urbano VI, che risiedeva in Avignone, con l’appellativo di “Dolce Cristo in terra”, esortandolo a mettere fine al suo esilio in terra straniera e a fare ritorno coraggiosamente a Roma. Ma la sua opera più importante è il “Dialogo della Divina Provvidenza”, che riassume il suo pensiero teologico e la sua esperienza religiosa, dove si scorge nei contenuti e nello stile pieno di ardore, l’ispirazione divina.

Caterina raggiunse una fama grandissima di santità e di mediatrice di pace tra le città e le famiglie in discordia; si mosse a livello politico ed ecclesiastico, e si dedicò alla sua instancabile opera di risanamento spirituale della Chiesa e alla riforma dell’Ordine Domenicano. Nel contempo non tralasciò neppure per un istante la cura amorevole dei malati e dei sofferenti.

Una vita per Cristo

Fin da bambina fu profondamente innamorata di Gesù e consacrò la sua verginità allo Sposo celeste. Gesù in cambio le accordò il privilegio di far parte della sua Passione e le fece il dono delle Stigmate. Durante una delle sue visioni Gesù le fece dono di un anello, visibile solo a lei, simbolo del mistico sposalizio.

Si spense il 29 aprile 1380, all’età di trentatrè anni, con il cuore pieno di dolore per non essere riuscita a comporre lo scisma di Avignone. Fu canonizzata nel 1461; nel 1939 fu proclamata Patrona d’Italia e nel 1970 Paolo VI le attribuì il titolo di Dottore della Chiesa. Nel 1999 papa Giovanni Paolo II la proclamò Patrona d’Europa.

Santa Caterina è invocata per la buona morte e contro l’emicrania e la peste. È anche Patrona degli infermieri.


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Aggiornamento: giovedì 21 ottobre 2021
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