Negli anni '70 Giulio Perotti compose le parole e la musica dei brani che formano la raccolta Logaritmi di vita. Le esecuzioni qui riportate, con la voce dell'autore stesso, sono del 1985.
Se vuoi i miei sogni,
se li vuoi te li regalo,
io non posso più volare,
io non so chi sognare,
mentre tu,
tu puoi trovare
ogni volta con chi volare.
Vola
e non aver paura
che il tuo cavallo bianco
ha grandi ali.
Se vuoi i miei sogni,
se li vuoi te li regalo,
io non posso più volare
non so più con chi sognare,
mentre tu,
tu puoi trovare
ogni volta con chi volare.
Vola
e non aver paura
che il tuo cavallo bianco
ha grandi ali.
Se vuoi i miei sogni,
se li vuoi te li regalo,
io non posso più volare,
non so più con chi sognare,
mentre tu,
tu puoi trovare
ogni volta con chi volare.
Sarebbe grande la felicità
se io potessi dire «ha detto sì»;
se non qui sulla terra
nell'infinito,
se non qui sulla terra
fra le sue braccia
vedrei forse le labbra
di quella gente
aprirsi ad un sorriso
di speranza.
Sarebbe grande la felicità
se un giorno io potessi dire
che ho visto Cristo
in cima alla montagna
urlare questa volta
il suo discorso.
Pastori delle chiese
di tutto il mondo
ammettere piangendo
d'aver tradito.
È triste perché non è verità
quello che avrei voluto realtà,
io vedo Cristo in cima
al suo calvario,
lo vedo sempre appeso
alla sua croce,
d'Arimatea no, non c'è nessuno,
il Cristo resta
ancora senza speranza.
Tra le colline
vestite di sole,
vecchie casette
con tanti ricordi.
Leggende antiche
racconta il bosco,
lotte di sangue
per la libertà,
storie di odi,
storie d'amori,
per ricercare
la felicità.
Non ho rimpianti
per ciò che ho lasciato,
né nostalgie
per il mio passato;
il sole scotta,
brucia la pelle,
ma quando è sera
parlo alle stelle;
la fredda neve
ricopre tutto
ma quando è notte
sogno l'amor.
Strano, strano davvero
perché ognuno ha un Dio
che dice di amare
e di voler servire,
ma se poi rompe un poco
e invita a perdonare
conviene farlo star zitto;
sparare è meglio
per conquistare
un po' di terra al sole,
anche sporca di sangue,
tanto sono convinti
che il loro Dio
non può far altro
che all'ultimo momento
aprir le braccia e perdonare.
Ero io ...
che guardando in un bosco
nero di notte
sapevo vedere
nel cuore di un abete,
nell'anima di un fiore,
negli occhi innamorati
di un gatto vagabondo.
Ero io ...
che giocando
in un campo dorato di grano,
giocavo alla vita,
credevo nella gente,
nell'armonia del mondo,
che a stringerti la mano
fosse sempre un amico.
E adesso sono io...
con i pugni sempre chiusi.
E adesso sono io...
con gli occhi senza luce.
E adesso sono io...
con il cuore ormai di pietra.
E adesso sono io...
che non so più sognare.
E adesso sono io...
ormai senza speranza.
E adesso sono io...
e adesso sono io...
Solita storia,
il mondo è nuovo;
nuove speranze,
nuove le foglie,
nuovi profumi,
giovani amori
che fioriscono d'incanto,
nati solo per sognare
inventando nuovi giochi,
poesie, nuovi fiori,
nuovi amori.
Luce,
luce di sole;
sole,
sole d'estate;
caldo,
caldo il suo canto;
canta,
canta la vita.
Solita storia,
matura il grano;
polvere in gola,
gente lavora,
spiagge affollate,
obbligo assurdo
di sorridere alla vita
per quei giorni
di vacanza;
mille sono le avventure
in riva al mare
che dovranno raccontare.
Luce,
luce di sole;
sole,
sole d'autunno;
dolce,
dolce il suo canto;
canta,
canta la vita.
Solita storia,
le foglie gialle,
spia la luna,
racconta il vento,
amori estivi nati per caso
sulle spiagge in riva al mare
per magia poi finiscon
per cercare
nuove labbra da baciare
in un tramonto
senza sole.
Luce,
luce di sole;
sole,
sole d'inverno;
triste,
triste il suo canto;
canta,
canta la vita.
Solita storia,
storia di sempre,
la terra dorme,
sotto la neve;
il cielo chiude
nella sua stretta
il cuor d'un vecchio
ormai stanco
che non ha più fantasia
né la voglia di sognare
e di pensare ad un futuro già finito.
Io cercherò nel mare
con occhi pieni di luce,
cercherò nel mare
l'ultima sirena,
cercherò nel mare
l'ultima leggenda,
l'incontro con un delfino
che mi racconta
l'ultima storia
di un mare che muore,
il bosco che ormai resterà
senza il suo canto,
il mare che ormai resterà
senza tramonto.